Milano, il luogo più macabro della città è un santuario: le pareti sono ricoperte da vere ossa
Ma voi lo sapevate che Milano non è solo vivacità e operosità e che, nel cuore della città, si trova un luogo in grado di spaventare tutti a causa del fascino macabro che nasconde? La sua arte barocca si intreccia al mistero nella morte. E no, non è nulla di particolarmente esoterico, anzi! È un santuario che, dietro la sua austerità, custodisce una cappella unica al mondo: un muro di ossa che decora le sue pareti, come farebbero normalmente mosaici o affreschi. E le ossa sono davvero umane, disposte con cura in quello che è un incrocio di simboli, memoria e fede.
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San Bernardino alle Ossa, la chiesa dei morti
Il santuario di San Bernardino alle Ossa, in piazza Santo Stefano, è conosciuto da secoli come “San Bernardino ai Morti”. La sua fama è legata alla sua cappella secentesca: un ossario in stile barocco dove migliaia di teschi e tibie umani compongono croci, cornici e fregi architettonici che ancora oggi colpiscono i visitatori.
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L’arte barocca tra fede e ‘memento mori’ a San Bernardino alle Ossa
All’interno della cappella, la volta è affrescata dal pittore veneto Sebastiano Ricci con il Trionfo di anime in un volo di angeli (1695). Intorno, la gloria di Maria, Sant’Ambrogio, San Sebastiano e San Bernardino da Siena veglia su chi entra, rendendo il contrasto con le ossa un potente richiamo al “memento mori”.
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Da dove vengono quelle ossa?
Le ossa della cappella di San Bernardino alle Ossa provengono dall’antico cimitero dell’ospedale del Brolo, chiuso nel 1652, e da altri camposanti cittadini soppressi. Sono quindi parte del corpo di pazienti, religiosi, condannati e nobili: tutti trovano posto in questa cornice sacra, trasformata in un simbolo di pietosa conservazione e di dialogo tra arte e morte.
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La leggenda della bambina che balla
Una delle leggende più macabre legate alla cappella narra che il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, le ossa di una bambina poste vicino all’altare tornino a muoversi, trascinando in una macabra danza gli altri scheletri.
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